
Quella volta che rubarono il nome a Collestrada
Ho sempre pensato, da quando ho iniziato a girarla nei primi anni ’90, che l’Umbria fosse una scoperta continua. Nonostante sia una delle regioni più piccole d’Italia, l’Umbria conserva, a volte mi verrebbe da dire nasconde, tanti tesori sconosciuti ai più (ivi compresi gli umbri), e di una bellezza unica.
Tesori naturali, piccoli borghi, paesaggi e punti di vista così diversi tra loro, ma al contempo tutti così affascinanti. Questa “visione” dell’Umbria è stata definita in vari modi; uno di questi, forse quello più riuscito, è “l’Umbria minore”. Dove, attenzione, proprio in quel diminutivo si nasconde il segreto della sua grande bellezza.
E, allora, il pensiero va a quei paesi e a quelle piccole frazioni sperdute, ma solo perché lontane dai percorsi turistici abituali, ma in fondo vicine. E poi alle cime delle montagne innevate o alle piane di raro fascino, mete ogni anno di migliaia di appassionati di… natura (semplicemente!). Oppure ai rigogliosi boschi e alle colline che nulla hanno da invidiare con quelle della vicina Toscana (se solo le valorizzassimo di più) e che questa piccola regione può vantare in abbondanza.
Certo è, che non ti aspetti, però, di trovare un pezzetto di “questa Umbria”, proprio a due passi dal capoluogo di regione, da Perugia. Ed è proprio questo che ho pensato visitando – per la prima volta dopo oltre 30 anni che vivo a Perugia! – il borgo di Collestrada, ed i suoi dintorni.
Mi sono detto, allora, che Collestrada come paese, doveva essere raccontato; che il suo nome andava come rivendicato, quasi affrancato da quello più noto, del centro commerciale “Ipercoop di Collestrada”. Il luogo dello shopping più grande della regione umbra, che di quel luogo come territorio, si è preso il nome (e non solo ma anche i pini nel logo e… il nome del sito!), oltre che – cosa ben più grave – metri cubi di cemento e asfalto. Ha dato lavoro, è vero, e “creato economia” ma, il Comune di Perugia, avrà restituito abbastanza di quello che ha preso a questo territorio, se poi… come sembra… ci vuole costruire sopra (o sotto, o a fianco…) anche il Nodo di Perugia (leggi dopo).
E mi sembrava giusto che a raccontare Collestrada, fosse proprio una persona “del posto”, una di quelle persone che amano nel profondo questo luogo e – che oggi più che mai – lo vuole difendere (e noi con lei). Luciana Renzini.
1) Il nome Collestrada viene associato al grande centro commerciale alla porte di Perugia. Invece e prima di tutto… cos’è Collestrada?
Luciana: Collestrada è anche centro commerciale essendo stato inaugurato nel 1997 ai piedi della collina che domina, in tutta la sua maestosità, la parte sud est di Perugia da una parte e dell’altra la valle assisana. Risalendo la collina troviamo l’Ospedalone di San Francesco, e un duplice filare di pini che ci accompagna al borgo medioevale, vero cuore di questo paese: il viale di pini è l’icona del centro commerciale ed ogni tanto pensiamo che ci sia stata rubata la nostra identità basata sulla storia millenaria.
In realtà sono le due anime di questo paese che si intrecciano e devono convivere proprio grazie alla posizione strategica del colle: da sempre è stato crocevia di strade e di culture.
Il passato ci riporta ad un’urna etrusca posta ai piedi del campanile, ad una battaglia del 1202 tra Assisi e Perugia, a prigionieri di guerra come S.Francesco, a lebbrosi, a capitani di ventura come Braccio Fortebraccio, ad un bosco antichissimo che custodisce gelosamente piante preziose ..il tutto fortemente protetto da vincoli comunitari SIC e ZCS cioè Zona di conservazione speciale;
il presente ci porta ad essere terreno di conquista per grandi insediamenti, per flussi importanti di movimenti di persone, traffici di merci e raccordi con altre regioni per cui le tentazioni di frazionare ancora questo territorio con nuove strade/bretelle è grande.
L’Associazione Colle della Strada, sorta nel 2010, cerca di promuovere e diffondere le tradizioni storico culturali del paese e nel contempo valorizzare questo patrimonio non comune consapevole che ciò può essere possibile solo preservando gelosamente tutto quello che la caratterizza.
2) A differenza della gran parte di piccoli borghi medioevali e paesi in genere, negli ultimi 20 anni Collestrada ha avuto un incremento di popolazione di quasi il 2000%. Ce ne parli un po’…
Luciana: Per ben otto secoli gran parte del territorio di Collestrada, compreso il Castello e l’Ospedalone è stato di proprietà dell’Ospedale della Misericordia che contava una vasta azienda agraria; in seguito alla riforma sanitaria tutto il patrimonio è transitato al Comune di Perugia. Dagli anni 80 in poi molti terreni, sia di proprietà pubblica che privata, sono stati lottizzati per cui l’incremento demografico ha portato moltissime giovani famiglie, grazie anche alla attravità e lo sviluppo delle attività del polo commerciale più grande dell’Umbria.
Ad oggi restano di proprietà pubblica il Castello al Bordo e l’Ospedalone, sede delle scuole.
L’offerta di una edilizia di qualità ha giovato ad incrementare la popolazione soprattutto giovane, per cui abbiamo parecchi bambini in eta’ scolare che sono il futuro di questo paese. La vita frenetica porta spesso queste giovani famiglie a non socializzare con il contesto in cui vivono, ed è per questo che bisogna tentare di coinvolgerli nelle iniziative della Parrocchia, delle Associazioni culturali e sportive che sono molto attive nel paese. Citiamo il Teatro di Colle che ha addirittura una scuola di teatro per piccoli, il circolo Arci con la sagra paesana che vede tanti giovani come collaboratori, l’Associazione Colle della strada che organizza eventi al borgo per far conoscere le solide strutture medioevali con il loro fascino immutato nel tempo..il Cantinone è il salone delle feste..il salotto del borgo. E’ impossibile non rimanerne affascinati. Speriamo di riprendere presto le attività..siete tutti invitati!
3) Oltre al piccolo borgo medievale che vale sicuramente una visita, in un itinerario ideale, quali altri luoghi anche naturalistici consiglia per una passeggiata a piedi o in bici?
Luciana: A poche centinaia di metri dal borgo, possiamo tuffarci nell’area boschiva della cd. macchia di Collestrada, un bosco a prevalenza di farnetto, che ha qui il suo limite settentrionale di distribuzione nel territorio italiano, insieme a specie di raro e rilevante interesse floristico vegetazionale come: brugo, ginestra di Germania, sorbo fiorentino, camedrio siciliano. Per andare alla conoscenza della selva ci sono comodi percorsi da svolgere a piedi, annunciati da tabelloni con cartografie. Non è infrequente lungo le sterrate che ne seguono il confine, avvistare rapaci sia diurni (poiana e gheppio) che notturni (civetta, gufo reale), oltre a fagiani e caprioli.
Dalla macchia ci si può spingere sulla comoda strada bianca verso Brufa, da dove possiamo godere di un panorama aperto verso il Monte Subasio e la Valle Umbra. Scendendo invece sulla pianeggiante area agricola si giunge alla Madonuccia di Campagna, un’antica e deliziosa chiesetta rurale. Da qui sempre per la campagna si puo’ proseguire verso Bastia e, i buoni camminatori, fino ad Assisi.
Ai piedi del Borgo invece, proprio alle spalle del noto centro commerciale, scorre il Fiume Tevere,
che rappresenta uno dei più importanti corridoi migratori per gli uccelli che attraversano la penisola diretti in Africa. Il fiume in questo punto compie una stretta curva denominata Ansa degli Ornari, un paradiso per gli ornitologi, una Zona di Protezione Speciale formata da bassi acquitrini dove vari uccelli limicoli – il più evidente dei quali è il grande Airone Cinerino – trovano abbondanti risorse. Si può andare a lambire quest’area attraverso il bellissimo percorso ciclopedonale che parte dal Ponte Vecchio di Ponte San Giovanni e che, lungo e sponde del fiume, si dirige verso l’Alto Tevere, fino addirittura al confine Regionale.
Per gli appassionati di cammini, a Collestrada passa la tappa finale Perugia-Assisi della Via di Francesco, la via di pellegrinaggio che dal Santuario francescano della Verna conduce ad Assisi.
4) Ci racconti di qualche aneddoto o storia del passato più o meno recente, avvenuta a Collestrada, a cui lei è particolarmente legata?
Luciana: Sicuramente tra le iniziative che ricordo con maggiore affetto c’è la cd. Festa Grossa che si tiene ogni 5 anni per 10 giorni e che culmina il 15 agosto. A Collestrada la devozione per la Madonna è antichissima e questa Festa negli ultimi decenni ha voluto fare un unicum tra i vari aspetti coinvolti: religioso, culturale, ludico, ricreativo e gastronomico. Il giorno dell’Assunta il dipinto della Madonna di Collestrada, viene portato in processione per le vie del Paese e questa tradizione accoglie famiglie da tutti i paesi vicini e anche qualche turista curioso. La processione si conclude con la Messa solenne nella piazza del castello. I festeggiamenti proseguono durante tutta la giornata e a mezzanotte viene allestito un grande spettacolo pirotecnico che fa sognare grandi e piccini.
Purtroppo nel 2020, a causa della pandemia, non abbiamo potuto festeggiare insieme ma ci rifaremo presto e sarà ancora più bello!
5) Da un paio di mesi, è rispuntato come un fungo il progetto del Nodo di Perugia. Che impatto avrebbe quest’opera stradale su questa piccola frazione perugina, che ha già pagato un alto prezzo per questo tipo di sviluppo economico, basato sul cemento e sull’asfalto.
Luciana: La questione rischia di compromettere irreparabilmente l’ecosistema del territorio tra Perugia ed Assisi. Il progetto prevede la realizzazione di una bretella stradale di 7 km il cui tracciato sarà realizzato all’interno della zona SIC/ZSC di Collestrada. Il tracciato noto anche come “Nodo di Perugia” andrebbe a lasciare una cicatrice permanente sulla collina (sottoposta a vincolo paesaggistico definito con Decreto Ministeriale 14/11/1962), alterando in modo irrimediabile la zona dei boschi a Farnetto SIC-ZSC IT5210077 con tratti in galleria collegati da tratti in viadotti sopraelevati.
Riconoscendo la necessità di risolvere il problema del traffico viario ed al contempo di salvaguardare il patrimonio paesaggistico, naturalistico e storico del territorio, stiamo cercando, anche attraverso una petizione pubblica su www.change.org/salviamoCollestrada, far riflettere le istituzioni e le imprese coinvolte nella realizzazione del progetto al fine valutare alternative dal punto di vista del tracciato stradale, dello sviluppo della rete di trasporto intermodale e della ricerca di sistemi innovativi di comunicazione meno impattanti su territorio, ambiente ed ecosistema.
Grazie Luciana, siamo con voi! W Collestrada, il paese!!!
Pietro Floris
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Di seguito l’Associazione e i recapiti dell’Associazione di cui Luciana è presidente.
L’Associazione Colle della Strada ha lo scopo di valorizzare e salvaguardare questo territorio e la sua storia che affonda le radici nell’accoglienza degli ultimi..i lebbrosi, nella difesa dei luoghi e delle tradizioni secolari raccontate in un libro dal titolo “Storia di un paese tra ospitalità ed esclusione” che potrà essere prenotato:
– Luciana Renzini Presidente cell. 335 5375501
– Silvana Trubbianelli V.Presidente cell. 338 2682403
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Un grande fotografo Rodolfo Laura (Photo VEG Video), ci fa vivere in questi suoi scatti la bellezza di Collestrada e di questi luoghi. Difendiamoli!
Visita: https://veg-video-sas.business.site
Per conoscere di più su questi luoghi e la storia di Collestrada, segnalo questo articolo molto bello di Federica Barbatano >>>