
Vi presento mio fratello
Non capita tutti i giorni di intervistare il proprio fratello. Non so se ci sono precedenti, e se ha in fondo un senso che ci siano o meno. Quello che conta, al di là dell’idea magari un po’ bizzarra (ma il mio blog è bizzarro…) o del suggestivo titolo che poteva anche recitare “Floris intervista Floris”, quello che ho pensato, è che fosse arrivato il momento giusto di raccontare un po’ di lui.
Non perché sia nato ieri o sia arrivato ieri a Perugia – tutt’altro… anche se bontà sua è un bel po’ più giovane di me – o perché non sia nel suo piccolo già conosciuto in città – ormai sono diverse le collaborazioni che vanta (senza vantarsene…) con importanti organizzazioni, stimati artisti e uomini di lettere, come si sarebbe detto una volta – ma perchè in questi ultimi due anni, è riuscito a realizzare esperienze che ritengo significative per un pubblico più ampio, che non sia quello strettamente familiare e amicale …come quella della web-radio e del suo primo libro.
Allora rompiamo gli indugi e… via con qualche domanda…
1) Ciao Carlo, come nasce una nuova trasmissione in radio? E per giunta in una web radio? Chiedo a te, perché sei “fresco”, hai appena dato vita alla tua prima (e non ultima) trasmissione. Parlacene un po’.
La mia trasmissione è nata così: sono andato a curiosare al Festival delle Radio Indipendenti che si è svolto a Perugia nel settembre del 2020. Mi sono avvicinato alla postazione de Lautoradio e ho presentato la mia idea, il format del mio podcast letterario che avevo in mente già da un po’. Ne abbiamo discusso, e siamo partiti due mesi dopo con la prima puntata. Lautoradio è sempre dalla parte del torto, quindi è aperta al dialogo, al confronto, alle nuove idee, dà voce a chi non ce l’ha. E io non ce l’avevo, in radio.
2) Dacci tutte le “coordinate internettiane” per seguire Arcipelago Libri. E raccontaci delle ultime puntate e del tuo e vostro impegno per l’anno dantesco.
“Arcipelago Libri” ha una sua pagina Facebook, e il palinsesto è sempre consultabile e fruibile su https://lautoradio.net/index.php/tag/arcipelago-libri. Sono anche su Instagram, dove parlo di altri libri che mi piacciono, non esclusivamente di quelli presenti sul podcast.
3) Sei un lettore particolarmente attento, hai i tuoi gusti. Cosa ti colpisce dei libri che ti piacciono, e dammi, dacci una dritta per scegliere un libro giusto, gusti permettendo.
Mi colpisce subito la scrittura, lo stile, e si capisce tutto dall’attacco, dall’incipit. Non importa poi molto di cosa parlano, non sono amante di un genere in particolare o di uno specifico tipo di storie. Anzi, meglio se non rientrano in nessun genere. Per quanto riguarda il dare consigli, è operazione alquanto complessa e spinosa, perché ognuno di noi ha i suoi gusti, le sue preferenze. Mi limito a dire quello che piace a me e cercare di spiegare il perché. Con te farò un’eccezione, azzardo, perché ti interessi di politica e di social: 1984 di George Orwell, che ora puoi trovare in una decina di nuove traduzioni. E Il cerchio, di Dave Eggers.
4) Ad una presentazione del tuo ultimo libro, parlacene pure ma senza farti troppa pubblicità …mi raccomando… dicevo ad una tua presentazione, ti ho sentito parlare di “lettore ideale”. Esiste veramente per ogni scrittore un lettore simile? Tu di chi sei, e hai mai conosciuto, nonostante la tua giovanissima carriera di scrittore, il tuo lettore ideale?
Beh, mi fai ricordare il mio esordio letterario e i primi passi nella vita da scrittore. Parlare della mia creatura in pubblico, leggerla, rispondere alle domande, parlare di letteratura. Bellissima giornata, di cui tu hai lasciato ai posteri una testimonianza fotografica e anche filmica se ricordo bene. No, non dirò che sono sei racconti straordinari esplosi nella mia mente e che ho trascritto nella pagina, non dirò che Sei colpi di pistola è il titolo, ma andrò diretto alla tua domanda. Il lettore ideale è quel lettore che è in grado di ripercorrere la creazione del testo e rispondere alle sue sollecitazioni. Prendiamo quello su Puškin, il primo. La poetessa Marina Cvetaeva trascrive i suoi pensieri sul Padre della Letteratura Russa, ricorda il quadro di Naumov, cita direttamente o indirettamente le sue opere, parla del presente e del passato, e per un attimo scorge il suo futuro. Ecco, il lettore ideale è colui che coglie tutto questo. E ne conclude che ho scritto un racconto strepitoso e che sono uno scrittore davvero notevole…
5) Parlaci un po’ della tua vita “privata”. So (beh sono tuo fratello…) che sei un prof e un lettore volontario. E hai due bellissimi figli. Ti leggono? Ti seguono in questo tuo excursus letterario e “podcastiano” (permettimi questa licenza non-poetica).
Beh, fammici pensare. Il più grande spesso è il primo a mettere il suo “like filiale” su Instagram, ha letto i racconti e, a quanto afferma, gli sono pure piaciuti. È uno che legge, è uno che sì, posso dire che tacitamente, non platealmente, mi supporta, spesso sopporta il mio entusiasmo quando gli dico chi ho intervistato o che ho letto. E credo mi voglia molto bene. Questo è l’importante, e questo mi basta (e avanza).
Il più piccolo per fortuna non è sui social, ogni tanto mi dice I like it ma non credo che ne abbia mai ascoltato uno, forse ha in progetto di ascoltarli tutti insieme appena finita la scuola. Sì, forse è così. E anche di leggere i miei racconti. Sì, credo che rimanda per gustarsi ancora di più la lettura e l’ascolto. Mi dice anche che questo non è un mestiere, soprattutto non è praticabile a lungo, non ci faccio la grana, mi seguono in pochi. Però credo mi voglia molto bene. Questo è l’importante, e questo mi basta (e avanza).
Pietro Floris