
Sei colpi di pistola
Avvincente presentazione open air, giovedì 30 luglio, presso la suggestiva Biblioteca San Matteo degli Armeni di Perugia, del libro “Sei colpi di pistola” (edito da Scatole parlanti). Un libro di racconti dello scrittore esordiente Carlo Floris, di origine sarda ma umbro di adozione, che un solo – ma solo all’apparenza inquietante – fil rouge: lo sparo di una pistola.
Solo all’apparenza… intanto perchè i racconti che il filo rosso lega tra loro, fanno parte di un passato a noi ormai remoto, poi perché questo filo conduttore serve in sostanza all’autore a farci conoscere, sotto altre angolature, epoche storiche e soprattutto personaggi noti e meno noti, sui quali la storia ha forse chiuso troppo in fretta i tragici casi che hanno riguardato loro e le persone a loro vicine.
E allora come non perdersi tra le righe e le intuizioni, di un sorprendente detective letterario, quale Carlo Floris si rivela, quando racconta, per mezzo della poetessa russa Cvetaeva, della morte di Puškin in seguito al duello con il francese d’Anthès?
O come non rimanere abbagliati, al pari di un suo dipinto, dinnanzi al monologo interiore di Van Gogh che ripercorre gli ultimi istanti di vita del pittore; una morte causata dalla ferita al ventre da arma da fuoco. Suicidio oppure…
E poi la storia della prima guerra mondiale con lo sparo di Gavrilo Princip, il gioco alla Guglielmo Tell dello scrittore beat William S. Burroughs, la ferita inferta da Paul Verlaine al suo compagno Arthur Rimbaud, il suicidio dell’ungherese Márai, questo sì documentato da un bigliettino autografo trovato sul suo comodino.
Sei racconti, come le pallottole nel tamburo di un revolver.
Rivedi la prima presentazione del libro a Perugia, con letture e musica…
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